La grande guerra rappresentò la premessa al grande sviluppo del giornalismo fotografico negli anni '20 e '30. Furono questi gli anni d'oro del fotogiornalismo: la professione fotografica era sostenuta dai regimi totalitari e ,negli Stati Uniti, dall'amministrazione del presidente Roosevelt, che, dopo la crisi del '29 aveva dato il via al Farm Security Administration. Ma la vera svolta fu la pellicola da 35 millimetri, che “permetteva di scattare fotografie istantanee senza posa, imponendo una nuova estetica che valorizzava il realismo del quotidiano e la qualità semicasuale di composizioni istantanee”.
Il fotogiornalismo fu soprattutto un fenomeno tedesco (per la supremazia tecnologica) e americano (per la forza del mercato). Dopo il successo delle fotografie nei quotidiani, il linguaggio fotografico divenne proprio anche dei periodici: nacquero Fortune, nel 1930, e Life, nel '36, entrambe fondate da Henry Luce. Quest'ultima diventò la vera testata del grande giornalismo: la fotografia verrà da ora in poi concepita come un modo di dare le notizie, che vede le parole al servizio delle immagini, non più il contrario.
Alla vigilia della pubblicazione della rivista, il poeta Archibald MacLeisch scriveva in un telegramma al fondatore:
Le fotografie sono state intese come illustrazioni, ma non è più quella la loro funzione. La macchina fotografica non illustra, dice. E' destinata a diventare il più grande reporter della vita contemporanea.
La copertina del primo numero di Life |
Il 1936 fu un anno fatidico per l'Europa, ormai sull'orlo della seconda guerra mondiale e per gli Stati Uniti, impegnati ad affrontare la Grande depressione: fu per questo motivo che il primo numero di Life fu dedicato alla costruzione di una grande opera pubblica: la diga di Fort Peck, la cui realizzazione fu ordinata dal presidente Roosevelt, che assurse a simbolo della volontà e dell'orgoglio americani. La fotografa era Margaret Bourke-White.
Il 6 giugno 1944, data dello sbarco in Normandia, la rivista inviò al seguito delle truppe americane Robert Capa, fotoreporter già conosciuto per gli scatti fatti in piena guerra civile spagnola. Era l'unico fotografo presente al momento dello sbarco, ma degli oltre cento scatti realizzati sotto il fuoco nemico, se ne salvarono solo 8, leggermente fuori fuoco a causa del tremore delle mani del fotografo dovuto alla concitazione del momento.
Numero di maggio 1938, copertina di Rovert Capa |
Alla fine degli anni '50 la rivista iniziò a perdere lettori a causa dell'avvento della televisione. Negli anni '60 Life continuò a servirsi del contributo di grandi fotografi, documentando grandi avvenimenti storici, come la guerra del Vietnam. Ma a causa del continuo calo delle vendite la rivista fu costretta a sospendere la pubblicazione settimanale l'8 dicembre 1972.
Fino al '78 la rivista uscì attraverso i Life Special Reports, monografie dedicate a specifici temi, per poi diventare un mensile dal '78 al 2000. La sospensione definitiva delle pubblicazioni è stata annunciata nel 2007, pur mantenendo un archivio fotografico visionabile sul sito http://www.life.com/ .